Discorso in forma di lezzione del signor Giovanni Talentone, primo filosofo nello Studio di Pavia, cognominato l'Attufato, sopra la Maraviglia, fatto da lui nell'Accademia de gli Inquieti di Milano, con l'occasione del principio del quarto canto del Purgatorio di Dante, nel principio dell'illustrissimo Sign. il Signor Mutio Sforza, marchese di Caravaggio

Autore: TALENTONI, Giovanni (1542-1620)

Tipografo: Francesco Paganello for Antonio degli Antoni

Dati tipografici: Milano, 1597


ON AMAZEMENT AND ASTONISHMENT - ACCADEMIA DEGLI INQUIETI OF MILAN

4to (203x148 mm). [16], 80, [10] pp. and a large folding table (Breve tavola di tutte le cose principali che della maraviglia sono state da noi largamente mostrate nel discorso). Collation: *-**4 A-K4 ²A24. Lacking 2A2, a blank. Contemporary flexible vellum, faded inked title on spine (spine a bit worn). On the front pastedown bookplate of Baron Horace de Landau. A very good copy.

First edition dedicated by the author to Costanza Colonna Sforza (Pavia, January 2, 1597). In the preliminary leaves are poems by many authors in praise of Talentoni. Among the contemporary authors quoted in the work, as listed in the Tavola de gli Autori, are Antonio Benivieni, Antonio Riccoboni, Celio Calcagnini, Celso Mancini, Gasparo Contarini, Girolamo Cardano, Girolamo Fracastoro, Giulio Cesare Scaligero, Giovanni Della Casa, Leonardo Salviati, Ludovico Boccadiferro, Ludovico Castelvetro, Pier Vettori, Pietro Bembo, Torquato Tasso, and Vincenzo Maggio. End the volume a Ringraziamento (a thanksgiving), a brief Giunta (an addition), and an extensive errata corrige.

The speech was held by Talentoni in the Accademia degli Inquieti of Milan, founded in 1594 by Muzio Sforza Colonna, Marquis of Caravaggio (cf. M. Maylender, Storia delle accademie d'Italia, Bologna, 1928, III, pp. 302-303).

Taking a cue from Dante's fourth Canto of Purgatory, the author extensively analyses the human feelings of amazement, astonishment, and wonder from a literary, philosophical (mainly Aristotelian), and psychological point of view. His conclusions are schematically summarized in the final table.

According to Talentoni, following Aristotle's Ethics, amazement and astonishment are definitely passions that affect our soul and body, making us blush. He then goes on to review the entire bibliography on natural magic and systematically lists the wonders of the world, the first of which, in his opinion, is man.

“Si tratta di un vero e proprio piccolo trattato, completo di tavole delle materie e alberi concettuali fuori testo. Non era una fenomeno nuovo, del resto, che una lezione singola o una serie di lezioni venisse poi stampata, magari a cura dell'accademia stessa in cui era stata pronunciata. Difficile dire invece, in mancanza di un autografo, quanto differisse la performance orale dalla sua riorganizzazione scritta, magari in forma sistematica […] Tra gli effetti della meraviglia su cui ricama Talentoni nella terza parte del suo Discorso, invece, il più interessante è forse il riso. Esso si connette a mio parere con l'interessante uso esemplificativo del Decameron boccacciano. Di sicuro agisce qui l'autorizzazione bembesca delle Prose, e tutto il lavorìo dei laboratori veneti per rendere il novelliere boccacciano un classico: dunque, anche un autorevole e fondato teatro, se non trattato, delle passioni. In questo senso pare usarlo Talentoni; ad esempio, per esemplificare la potenza degli affetti amorosi, cita Decameron, X, 6 e I, 10, accostate intelligentemente perché opposte e speculari nelle rispettive ‘morali'. La selezione, in generale, pare non vada nella per noi sperabile direzione del wit, dell'arguzia. Ma l'interesse novellistico si manifesta anche nella selezione del brano del Furioso più adatto a esemplificare il rapporto meraviglia-riso: si tratta della ramificata ‘novella' del re Astolfo e di Iocondo Latini (Of, 28), e in particolare della beffa erotica che Fiammetta gioca a entrambi, suscitando un moto di subitanea meraviglia e un quasi contemporaneo scoppio di risa liberatorie, che sciolgono la disputa e l'inimicizia fra i due. Interessante, infine, anche l'analisi che Talentoni compie della lettura di Maggi del passo della Poetica sul riso […] Il disordine eteroclito da Wunderkammer di Talentoni (quasi ostentato con l'iniziale elenco degli autori citati, non indice fungibile ma réclame di meraviglie), è del resto bilanciato dagli alberi concettuali forniti alla fine. Resta quel fascino di catalogo del mondo che è una delle forme della meraviglia manieristico-barocca: il mondo visto, anche, come una distesa di simboli nascosti nelle cose, che sta alla mente dell'erudito, del filosofo e del poeta far emergere, polire e risplendere […]  Tale è la meraviglia degli emblematisti e, appunto, degli allestitori di Wunderkammern (Benjamin accostava non a caso il collezionista all'emblematista)” (F. Bondi, In cerca della meraviglia. Due lezioni accademiche (Giovanni Talentoni, Pomponio Torelli), in: “Forme e funzioni dell'esegesi nel Rinascimento”, A. Torre, ed., series 5, 2019, 11/2, pp. 512 and 534-535).

Born in Fivizzano, Talentoni studied medicine and graduated at the University of Pisa, where he was later appointed to the chair of logic and, from 1586, to that of practical medicine. In Pisa he had among his students Galileo Galilei with whom he stayed in touch for the rest of his life. As a result of academic conflicts, he left Pisa initially for Parma, then for Pavia, where he obtained the chair of philosophy which he held from 1594 to 1599 and had Alessandro Tassoni among his students. In the last years he went back to Parma to teach practical and theorical medicine. A member of the Accademia della Crusca with the name “Attufato”, Talentoni is also the author of an oration on philosophy (De Philosophia oratio, Pavia, 1594), of a Lettione sopra'l principio del Canzoniere del Petrarca (Florence, 1587), and of a major treatise, printed at Franckfurt in 1605, entitled Variarum et reconditarum rerum thesaurus (cf. E. Gerini, Memorie storiche d'illustri scrittori e di uomini insigni dell'antica e moderna Lunigiana, Massa, 1829, II, pp. 144-146).

Edit 16, CNCE27945; Biblioteca Nazionale Braidense, Le edizioni del XVI secolo, II, Le edizioni milanesi, Milan, 1984, p. 143, no. 1412.


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