Auli Gellii luculentissimi scriptoris Noctes Atticæ.

Autore: GELLIUS, Aulus

Tipografo: Ioan. Gryphius excudebat

Dati tipografici: Venetiis, 1550


In 8vo (mm 155x100); pp. [64], 591, [1]. Segnatura:  a-d8  A-OO8 . Alcune carte presentano una numerazione errara pur essendo inserite nel giusto ordine (321, 324, 325,328, 329, 332, 333, 502). Marca xilografica al frontespizio raffigurante grifone che regge una pietra alla quale è attaccata una sfera alata. Motto: Virtute duce, comite fortuna. Illustrazione  del Grifone di Gryphius al verso dell'ultima carta. Capilettera xilografici. Lievi aloni marginali, segni di tarlo al margine interno delle carte 65-166 che tuttavia non interessano il testo. Piccoli segni di tarlo all'angolo superiore esterno delle carte 255-307, che non interessano il testo. Note manoscritte al margine di alcune carte. Cartonato muto con titolo manoscritto su tassello cartaceo al dorso.  Alone al  piatto anteriore, dorso un po' sporco. 

L'autore (c. 125-c. 180) scrisse il libro durante le notti invernali in Attica per l'istruzione dei suoi figli. Gellio convoglia nelle "Notti attiche" un ventaglio enciclopedico di discipline, restituendo così l'immagine vivace di una stagione di straordinaria ricchezza culturale. Si tratta di una miscellanea erudita, un'opera frammentaria e aneddotica dove trovano posto gli argomenti più disparati: dalla filologia alla mantica, dalla grammatica all'astrologia, dalla medicina alla musica.


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